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IL MASSAGGIO DELL’ANIMA

«Nell’oscurità del ricordo irrompe una Luce che guarisce il vissuto »

Tutti siamo stati bambini una volta, incapaci di sostenerci e di badare da soli alla nostra sopravvivenza e alla nostra crescita.
Per questa ragione abbiamo appreso un metodo di sopravvivenza e di crescita “dipendente” accettando e introiettando i modelli offerti dall’esterno, facendo nostre le attese cui era necessario adeguarsi e imparando le regole cui obbedire.
Diventati adulti un giorno potremmo aver scoperto di non essere felici, di non vivere la nostra vita e chiederci chi siamo realmente, di come vivere secondo la nostra vera natura, senza condizionamenti, influenze, vincoli. Questa scoperta potrebbe portare ad alcuni tipi di reazione: l’Odio, la Colpa, la Rabbia.

 

È possibile cambiare modo? Diventare un’altra persona che sia nell’autenticità di Sé stessa senza maschere dietro cui nascondersi? C’è qualcosa che posso fare saggiamente per la mia crescita personale? C’è un’alternativa all’odio, alla rabbia, alla colpa? Sì! Certamente vi sono possibilità alternative. Ad esempio, fare una nuova scelta riassumibile in due frasi: “fare Pace con me stesso” e “scoprire i miei veri bisogni”. Ciò implica conoscere un nuovo modo di esistere, non più basato sui condizionamenti ricevuti, ma che prevede una buona dose di assunzione di autonomia e di responsabilità. Non è più il rifiuto di ciò che si è o meglio quello che si vorrebbe essere, ma passa attraverso l’accettazione di ciò che si è nella Verità. Si abbandona la falsità di prima per progredire verso la graduale conquista dell’autenticità. Un contributo può essere dato dal lavoro sul corpo e con il corpo realizzabile in buona parte dal Massaggio dell’Anima (MdA). Questa stimolazione manuale praticata da un operatore competente aiuta a raggiungere due obiettivi:
– Imparare a portare l’attenzione a ciò che succede dentro di sé nel momento presente, nel qui e ora aumentando la consapevolezza corporea e propriocettiva;
– Conoscere il “sentire” sempre più profondamente, così da aprire da se stessi una porta verso il codice dell’Anima dandole libertà espressiva. Cominciando così un dialogo Senza Veli. Infatti, è solo nella perfetta armonia tra corpo mente ed emozioni che possiamo raggiungere un senso di completezza, di amore per gli altri e di rapporto con ciò che di Sacro c’è.

Nel corso di tutta la nostra vita creiamo costantemente tensioni, blocchi, contrazioni e zone rigide che si definiscono “armatura corporea” (di cui difficilmente siamo consapevoli) la quale ostacola la libera circolazione dell’energia vitale nel corpo. Sotto questa rigidità muscolare si cela il vissuto della nostra Anima. Il nostro corpo è con noi da sempre ha vissuto tutte le nostre esperienze, tutto è stato registrato in ogni nostra cellula. Abbiamo tutto il nostro vissuto impresso nella memoria del corpo. In particolare, le esperienze spiacevoli che contribuiscono a creare la corazza. Con il Massaggio dell’Anima possiamo metaforicamente, riavvolgere il nastro dei ricordi esperienziali per rielaborarlo con una nuova, attuale consapevolezza.
Tutti i ricordi sono presenti sensorialmente nel corpo ed è possibile richiamarli. Le emozioni sono energia vitale che fluisce, un evento energetico che scorre in noi. La gioia espande, la paura contrae, ciò che scorre in una o nell’altra direzione è la nostra energia vitale. Quando l’energia vitale non scorre adeguatamente nel corpo si forma un blocco, un ristagno dell’energia, dell’emozione. Equilibrio dell’energia vitale e della flessibilità sono segni di salute fisica e psichica. Lo scopo del Massaggio dell’Anima è proprio quello di riattivare il fluire sciolto di energia indispensabile alla libera manifestazione dell’individuo.

La formazione della corazza corporea

Il linguaggio del corpo è il linguaggio della memoria.
Il corpo reagisce agli stimoli esterni dunque alternando espansione e contrazione. Lo stato patologico avviene nel persistere in uno dei due stati (immobilità/cristallizzazione). Quando il corpo permane in uno di questi si struttura una corazza a livello corporeo. La formazione della corazza procede di pari passo con il soffocamento delle emozioni, nella corazza corporea le emozioni vengono congelate. Quando la corazza corporea si “scioglie” le emozioni congelate si manifestano e possono essere vissute con l’aiuto del terapeuta. Gradualmente se ne acquisisce consapevolezza. Gli eventi scatenanti una sofferenza si depositano in un punto preciso della memoria somatica, con un collegamento tra il disturbo e l’età in cui si è verificato l’evento. Questa memoria cristallizza il ricordo e lo colloca in una determinata area corporea, in attesa di una sua definitiva risoluzione. Alla lunga questo tende a far sentire la sua presenza con alcuni sintomi, che sono i campanelli d’allarme. I disturbi del flusso energetico compaiono come dei blocchi che si manifestano in zone in cui  si può facilmente palpare o sentire la spasticità della muscolatura. I termini “blocco”, “inanimato”  e “tensione muscolare cronica” si riferiscono allo stesso fenomeno. In generale il terapeuta può individuare la presenza di un blocco vedendo una zona inanimata e sentendo o palpando la contrazione muscolare che la mantiene tale. Va messo in evidenza che il corpo non ha una relazione con il tempo e lo spazio, il tempo e lo spazio in realtà sono creazioni della mente.  Possiamo avere qualche potere sul tempo, solo dopo che abbiamo imparato che in realtà il tempo non esiste.

Svolgimento del massaggio: l’importanza del tocco e del respiro
Il diritto di essere persona nasce con il primo respiro. L’intensità con cui avvertiamo questo diritto si riflette nel nostro modo di respirare. Nella nostra cultura il respiro è, per lo più, poco profondo con la tendenza a trattenerlo. Meno chiaramente, la maggioranza delle persone non si accorge neppure di avere problemi di respirazione. Una respirazione piena e profonda è essenziale ai fini di un buon metabolismo e quindi di una salute vibrante. Lo scopo del MdA è quello di aiutare a sentire il proprio corpo e il proprio respiro, in modo da poter scaricare le tensioni muscolari che impediscono di respirare con naturalezza. Va sottolineato che l’operatore del MdA chiede alla persona che accetta il MdA di divenire consapevole del respiro naturale, inteso come il respiro che sta avvenendo nel momento in cui viene richiesto di portarvi l’attenzione. Scopo di questa richiesta è di fornire un sostegno per aprire i blocchi e le contrazioni che limitano il fluire naturale del respiro mantenendo la consapevolezza di ciò che accade nel momento in cui accade. Le tensioni che limitano la nostra respirazione sono frutto dei conflitti emotivi che si sono sviluppati durante la crescita. Il significato espansione e integrazione del corpo non è tanto quello di ridurre la tensione, quanto di comprendere la qualità del flusso naturale della respirazione per riconoscere dove e come sentiamo il nostro respiro interrotto e comprendere cosa ha prodotto quell’interruzione. Respiro e movimento sono strettamente collegati, in molti modi diversi. Non esiste solo il movimento addominale o toracico ma anche un movimento che riguarda tutto il corpo e che accompagna l’atto della inspirazione e della espirazione. Il respiro e il movimento che lo accompagna sono molto simili a onde. L’onda espiratoria inizia profondamente nelle pelvi e risale verso l’alto. L’onda inspiratoria inizia dalla bocca e scende fino alle pelvi attraversando le grandi cavità toraciche addominali e la gola. Quanto detto sin ora risulta in qual misura sia importante la questione dell’apertura o chiusura al mondo. L’apertura è, in ultima analisi, amore; la chiusura freddezza, ostilità, diffidenza. Tutto ciò si riflette nel respiro, nell’avvicinare gli altri o nel permettere loro di avvicinarci, e viceversa, nell’essere invadenti o nel rispettare gli spazi altrui, nel modo in cui occupiamo lo spazio, in cui ci rivolgiamo agli altri, nei nostri movimenti morbidi o tesi, come tocchiamo, abbracciamo, baciamo. Nel nostro modo di respirare insomma si riflette il nostro atteggiamento verso il mondo.

Il tatto: parlando del tocco e lavorando sul corpo e con il corpo (proprio e altrui),si deve riconoscere l’influenza del “sistema sociale” basato sul tabù del tocco, della carezza, del massaggio che non sia manipolazione come in una seduta fisioterapica. Nel MdA si tocca. Si tocca la gola per permettere un nuovo tipo di emissione vocale. Si tocca la nuca, la schiena, le gambe, i piedi, insomma, tutto il corpo. Avendo ben presente l’importanza di non lasciarsi coinvolgere da emozioni personali, che abbiano a che fare con ogni forma di brama o desiderio, perché questo impedirebbe un vero lavoro col paziente.

Guarire è più che curare
Il massaggio dell’Anima prevede il lavoro diretto sull’epidermide e sullo strato muscolare, che sono l’anello di congiunzione tra le difese psichiche e i sentimenti repressi. Le varie rigidità muscolari hanno cause molteplici perché nell’espressione delle varie emozioni è sempre coinvolta ogni parte dell’organismo. L’insieme di tutte le tensioni muscolari determina l’atteggiamento caratteriale dell’individuo. Più in generale il toccare è un segno che il terapeuta si prende cura del paziente. Con i suoi pazienti il terapeuta ConSé deve mostrare che non ha paura di toccarli e stabilire un contatto con loro. Sorge però la questione della qualità del tocco; il tocco deve essere caldo, amichevole, deve dare fiducia. Con il MdA si vuole aiutare gli individui ad aprire il cuore alla Vita, all’Amore, alla Fiducia.

Evita di ripiombare nel passato, smettila di sprecare energie, non farti assorbire da paure che non ti appartengono.

“Attraversare la Vita con il Cuore chiuso è come fare un viaggio attraverso l’oceano, chiusi nella prigione della nave. Il senso, l’avventura, l’eccitazione e la gloria della Vita non possono essere visti, sono fuori portata.” A.L.