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  1. Olii essenziali di Aglio(Allium sativum). Gli estratti di aglio (Allium sativum) sono largamente usati come supplementi alimentari per prevenire il raffreddore comune, ma le evidenze cliniche riguardo la loro reale efficacia in questo senso sono contrastanti (Josling, 2001; Lissiman, Bhasale, & Cohen, 2014). In vitro, gli estratti di aglio mostrano un potente effetto antibatterico, antifungino e antivirale, che si aggiunge al noto effetto antiinfiammatorio, antiossidante e anti-cancro tipico di questa pianta (El-Saber Batiha et al., 2020). In particolare, l’aglio presenta dimostrati effetti di inibizione della replicazione di virus coxsackie, herpes simplex (Tsai et al., 1985), virus HIV (Gokalp, 2018) e una potente azione limitante sul virus dell’influenza (Rasool et al., 2017).
L’effetto anti-influenza dell’aglio è stato anche corroborato da studi clinici mirati, che hanno dimostrato una riduzione dell’intensità dei sintomi influenzali nei pazienti trattati (Nantz et al., 2012). Questi effetti antivirali sembrano essere dovuti alla presenza di numerosi composti nell’estratto di aglio, in particolare ajoene e allicina (Weber et al., 1992). L’aglio mostra una particolare efficacia anche contro la classe dei coronavirus (Mohajer Shojai, Ghalyanchi Langeroudi, Karimi, Barin, & Sadri, 2016). In particolare, l’aglio mostra una efficacia antivirale contro il coronavirus della SARS del 2003 (Vijgen et al., 2004); inoltre, un recente studio ha evidenziato una simile efficacia contro il SARS-CoV-2(Thuy et al., 2020). L’efficacia inibitoria dell’aglio contro il virus del COVID19 sembra essere mediata da una interazione diretta di alcuni completi presenti negli oli estratti dall’aglio (allil disulfuro e allil trisulfuro) con alcuni residui presenti sulla proteina ACE-2, il recettore cellulare del SARS-CoV-2 e con la principale proteasi del virus, l’enzima PDB6LU7. Questa interazione dovrebbe limitare la possibilità per il virus di internalizzarsi nelle cellule bersaglio, di fatto antagonizzando il processo infettivo(Khubber, Hashemifesharaki, Mohammadi, & Gharibzahedi, 2020). Inoltre, è noto da tempo l’effetto inibitorio dell’aglio sulla proteina ACE1, che è responsabile degli effetti anti-ipertensivi e cardioprotettivi degli estratti di aglio (Shouk, Abdou, Shetty, Sarkar, & Eid, 2014) (Rietz, Isensee, Strobach, Makdessi, & Jacob, 1993). Grazie ai suoi effetti metabolici e vascolari, l’aglio esercita una potente efficacia preventiva contro l’ipertensione arteriosa sistemica e polmonare e contro il diabete mellito di tipo II (Bombicz et al., 2017) (Oboh, Ademiluyi, Agunloye, Ademosun, & Ogunsakin, 2019). Poiché queste sono condizioni cliniche che si associano a forme gravi di COVID-19, questo effetto dell’aglio può essere utile anche nell’ottica di una prevenzione a tutto tondo contro l’infezione virale. Inoltre, l’inibizione di ACE1 da parte dell’aglio, come da parte dei farmaci anti-ipertensivi della classe degli ACE-inibitori, causa una aumentata funzione ed espressione di ACE-2 (Donoghue et al., 2000) in tutti gli organi, compreso il polmone. Poiché il danno polmonare da SARS-CoV-2 è in parte mediato dalla distruzione delle proteine ACE-2, una maggiore espressione della suddetta proteina dovrebbe proteggere contro le conseguenze più gravi dell’attacco virale (Gheblawi et al., 2020). A conferma di ciò, interrompere il trattamento con ACE inibitori nei pazienti COVID-19 ha dimostrato di avere effetti dannosi sulla prognosi (Rossi, Sanga, & Barton, 2020).