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Fitoterapici Antinfiammatori e Fitocomplesso. Quando si parla di un farmaco antinfiammatorio si fa riferimento a una molecola che controlla il dolore (azione antidolorifica), che rallenta il danno tessutale (azione antinfiammatoria) e che controlla la temperatura corporea (azione antifebbrile). In genere queste tre azioni sono presenti in una sola molecola-farmaco della categoria dei FANS (Farmaci Antiinfiammatori Non Steroidei, ossia non derivati dal cortisone) anche se ogni molecola è più o meno attiva su alcune di queste azioni.

In fitoterapia è ancor più difficile inquadrare le varie piante medicinali antinfiammatorie, perché l’utilizzo del “fitocomplesso” amplifica la presenza di principi chimici attivi e quindi le possibili indicazioni terapeutiche. Ma proprio qui sta il vantaggio del fitocomplesso, perché la composizione della pianta nella sua integrità esplica le azioni farmacologiche con un effetto sinergico e il risultato finale è diverso da quello dell’utilizzo dei singoli principi chimici isolati. Inoltre l’associazione dei diversi costituenti della pianta ne regola la biodisponibilità e riduce l’eventuale tossicità di qualche sostanza chimica.

Alla categoria degli antinfiammatori appartengono numerose piante medicinali, poiché i principi attivi con questa azione sono diversi e quasi ubiquitari nel mondo vegetale. Diventa quindi importante conoscere bene la singola pianta medicinale.

Nomino qualche erba per suscitare l’interesse verso una possibilità terapeutica, che può integrare i farmaci conosciuti e talvolta sostituirsi efficacemente ad essi: Altea, Malva, Ribes, Salice, Betulla, Ananas (=bromelina), Liquirizia, Camomilla, Elicriso, Boswellia, Arpago, ecc…

A cura del dr. Tarcisio Prandelli, docente Fitoterapia Scuola di Naturopatia ConSé