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Il raffreddore e la psicosomatica. Il raffreddore e anche l’influenza sono processi infiammatori acuti e, per la psicosomatica, sono l’espressione di un conflitto.

Un raffreddore si manifesta sempre in situazioni di crisi, quando veramente non se ne può più. Nel caso del raffreddore, con il termine “situazione di crisi”, s’intendono quelle situazioni frequenti, non sensazionali, non così vitali, ma per la psiche ugualmente importanti, che avvertiamo come un sovraccarico, per cui cerchiamo un motivo legittimo per sottrarcene, in quanto la situazione richiede troppo da noi.

Dato che non siamo pronti per il momento ad accettare consapevolmente la provocazione di queste “piccole” situazioni quotidiane e i nostri desideri di fuga, arriviamo ad una somatizzazione: il nostro corpo si assume la nostra stanchezza e il nostro fastidio.

Con la minaccia “non avvicinarti sono raffreddato” si riesce a tenere tutti a distanza. Nessuno deve venirci vicino, niente e nessuno ci deve toccare.

Il raffreddore ci consente di sottrarci un poco alla situazione incombente e di rivolgerci un po’ di più a noi stessi.  Ancora una volta il sintomo ci viene in aiuto, aprendoci la strada a nuove comprensioni importanti per il nostro cammino evolutivo.  A noi la scelta.

Di solito tendiamo a proiettare all’esterno, la causa del nostro star male, in modo da non doverlo mettere in relazione con noi stessi.

Non di rado si dà la colpa dell’infezione al freddo e alle correnti d’aria, come per esempio nel caso del raffreddore, ma in realtà non si tratta tanto di freddo esterno, quanto di freddo interiore: ci raffreddiamo perché la situazione che stiamo vivendo ci lascia freddi o crea un senso di freddo dentro di noi.

Se davvero il freddo esterno fosse l’unico responsabile, ci si dovrebbe raffreddare regolarmente ogni volta che si scia o si va in slitta a -20 °C. Ma non è così.

Anzi, finché fare una cosa ci diverte, siamo protetti in modo particolarmente efficace. Solo se si va a sciare o in slitta controvoglia ci si raffredda. Le temperature esterne così spesso incolpate hanno un ruolo di secondo piano e possono contribuire all’insorgere del raffreddore solo se si aggiunge il freddo interiore. Gli influssi esterni possono fungere da fattori scatenanti, ma solo quando è lo stato interiore a consentirglielo.

Noi diciamo anche che ci siamo presi o beccati un raffreddore o un’influenza, dunque è necessaria la nostra partecipazione attiva, anche se inconscia. Ci prendiamo solo quello che ci serve.

Dove esiste un conflitto represso che riguarda la comunicazione, qualcosa di cui non ne possiamo più e in cui dovremmo invece difenderci, abbiamo appunto bisogno del “rinovirus” per metterlo adeguatamente in scena nel teatro del corpo.

L’agente patogeno esterno lo troviamo dappertutto e in ogni momento.

È necessario alla messa in scena del problema, MA NON COSTITUISCE ESSO STESSO IL PROBLEMA.