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Il microbiota. L’intestino umano, ma anche quello di tutte le altre specie presenti sulla terra, è una cavità priva di ossigeno, nello strato mucoso, sia di luce e rappresenta quindi una nicchia ecologica molto particolare. Lungo il tratto gastroenterico variano le condizioni di acidità, la quantità di acqua, di sali minerali e di nutrienti, favorendo la crescita di circa 400 specie di microrganismi e di circa un migliaio di virus, dislocati in tratti diversi dell’intestino.

Tra batteri vi sono i saprofiti che convivono aiutando il nostro organismo, proteggendolo e producendo sostanze utili: i probiotici (pro= a favore bios= vita, anti=contro bios=vita), le specie più conosciute sono i Lattobacilli e i Bifidobatteri, i neutrali che non danneggiano né aiutano l’organismo, ma la crescita deve rimanere nei valori fisiologici (come l’Escherichia coli e lo Streptococco) e i dannosi associati a disbiosi e malattie, tra questi il Clostridium, Salmonella, Proteus ecc. Ogni volta che si instaurano delle condizioni favorevoli per la loro crescita si ha un’invasione di tossine (ammoniaca, amine, nitrosammine, fenoli ecc.) da loro prodotte nell’organismo ed immesse nella via sistemica, che possono anche non avere un effetto immediato sull’organismo ma sono coinvolte nei processi di invecchiamento, nell’aumento di rischio di cancro e di patologie degenerative.

Per Microbiota si intende la flora batterica probiotica che entro un ben definito numero di colonie, collabora al mantenimento e al miglioramento dello stato di salute dello stesso ed ha funzioni importanti e non ancora del tutto conosciute di un vero e proprio organo in quanto il suo equilibrio determina la nostra salute.

L’alterazione della flora intestinale determina la disbiosi. Le cause di disbiosi sono riconducibili a stress psicofisico, il mancato rispetto dei cicli circadiani (è il più importante di tutti, e oggi sicuramente il più frequente dati i ritmi di vita imposti; non sempre è possibile mangiare a orari giusti, ma soprattutto con i tempi giusti, per cui una disbiosi è dietro l’angolo e si manifesta con gonfiore, flatulenza e produzione di feci maleodoranti frutto della putrefazione intestinale), l’inversione dei cicli giorno-notte e l’assunzione di farmaci.

Il mantenimento di un equilibrio della flora batterica è un comportamento virtuoso che ha numerose ripercussioni sullo stato di salute generale; esiste infatti una relazione tra disbiosi intestinale e malattie croniche come le malattie allergiche e malattie autoimmuni, forme depressive e altre che sono in corso di studi scientifici.

All’interno di stile di vita più consono alla nostra natura è utile ripopolare la flora batterica probiotica nei cambi di stagione e sempre dopo una cura antibiotica. Un altro contributo è l’inserimento nella propria alimentazione di cibi fermentati come le verdure fermentate, il miso, il tempeh che sono ricchi di lattobacilli.

È necessario anche dare il nutrimento adeguato per favorire la crescita della flora batterica probiotica con particolari sostanze organiche chiamate prebiotiche. Tra queste l’inulina contenuta nelle cipolle, asparagi, carciofi, aglio, cicoria, cavolo nero e in generale le verdure a foglia scura. Anche la spirulina si è dimostrata molto utile nello stimolare la crescita dei lattobacilli.

A cura di Loretta Fattori, docente Scienza della Nutrizione Scuola di Naturopatia ConSé